Kingdom Hearts Italia

Destiny's Embrace, Flurry of Dancing Flames, Fanfiction ambientata ad Arendelle, scritta prima dell'annuncio ufficiale come mondo in KHIII. Un'incredibile avventura attende Kairi e Lea nel regno di ghiaccio!

« Older   Newer »
  Share  
Parelion
view post Posted on 18/8/2018, 11:23




-Kingdom Hearts; What If; Multi-Chapter; diversi personaggi; si svolge dopo gli eventi di "Kingdom Hearts 3D Dream Drop Distance".

Vi do il benvenuto a questa discussione!
Si tratta di una fanfic che prosegue la trama di KH Dream Drop Distance, ambientata ad Arendelle! L'ho scritta un paio di anni fa, ma la pubblicai per la prima volta il 31 gennaio 2018 sul mio blog "Riflessi Eclettici", temendo che al Disney D23 del 10 febbraio annunciassero il regno di Arendelle (ci tenevo a farla leggere prima)... alla fine, la conferma è arrivata all'E3 2018, quindi questa fanfiction non è più "compatibile" col materiale canon, ma ci tenevo a condividerla anche qui! Protagonisti di questa storia sono Kairi e Lea: incrocio le dita affinché possano avere un ruolo di primo piano anche in Kingdom Hearts III, penso siano personaggi che hanno molte potenzialità, spero che possano farvi trascorrere momenti piacevoli nella mia interpretazione. Buona lettura! :)
(ci si rivede alla fine per i saluti)



"2.9 - Destiny's embrace, Flurry of Dancing Flames"

Capitolo 1: -1st impact-

"Principessa del Cuore, stai bene?"
Kairi riconobbe quel tono di voce. Aprendo lentamente gli occhi, si ritrovò di fronte al suo compagno di viaggio: un ragazzo alto e snello, occhi verdi, e capelli di media lunghezza, che arrivavano fino alle spalle, della tonalità di una fiamma, e arrangiati in vari improbabili spuntoni. Indossava, in ogni momento della giornata, il cappotto lungo della famigerata Organizzazione XIII. Aveva gravi problemi di stile, purtroppo ancora irrisolti.
"Oh, Lea" gli disse, sbadigliando "lo sai che vedere quel cappotto nero non rappresenta il miglior risveglio del mondo? Quando cambierai il tuo look?"; successivamente, si sollevò dalla piccola branda su cui era sdraiata e, stiracchiandosi, domandò: "a proposito, cosa è successo?"
Lea alzò gli occhi al cielo-o meglio, verso il soffitto della loro navicella, la Gummiship, cosa che rendeva meno drammatico il gesto-, prima di parlare: "Dunque, per rispondere alla prima domanda, dobbiamo aspettare che le tre fate madrine mi confezionino qualcosa con le loro magiche manine... per la seconda e ben più pressante questione, invece... ti basterà guardare la nostra Gummiship... è messa parecchio male."
Finalmente Kairi iniziava a riprendere contatto con la realtà, e a rielaborare gli ultimi avvenimenti. "MA CERTO!" esclamò "Siamo precipitati nel regno di Arendelle, a causa di un guasto!"
"BINGO, Principessa del Cuore!" disse da lontano Lea, mostrandole il segno dell'ok col pollice, e facendole l'occhiolino, prima di tornare a guardare con apprensione l'esterno, attraverso lo schermo della cabina di comando.
Un passo dopo l'altro, Kairi lo raggiunse dall'altra parte della navetta. "Lea, ti ho già detto di non chiamarmi così, ormai è acqua passata... dunque, cosa c'era scritto nei libri del Maestro Yen Sid? Arendelle, regno conosciuto per la sua splendida primavEEEEEH?!"
All'esterno, oltre il finestrino della Gummiship, Kairi vide un panorama completamente bianco. Neve, neve a perdita d'occhio, che tutto ricopriva di un'atmosfera quasi spettrale, priva di vita.
"Mi sa che i libri del vecchio vanno aggiornati, eh? E per quella storia... ehm... mi dispiace."
Lea scherzava sempre, persino nei momenti di pericolo, ma in quell'istante appariva serio, come se si stesse scusando anche per un'altra questione; non era la prima volta che succedeva, ma Kairi decise di non indagare oltre, rispondendogli con un sorriso sincero: "Va bene, non preoccuparti."
"Allora, cosa facciamo, Kairi? Gli strumenti non funzionano e, per quanto mi sembri pericoloso, forse dovremmo uscire e provare a cercare aiuto..."
La ragazza iniziò a riflettere ad alta voce, camminando in circolo. "Dunque, in situazioni come questa dovremmo attendere prima di interferire con questo mondo, ma... ehi, lo senti questo scricchiolio?"
"Hmm? Sarà il vento" disse Lea, che nel frattempo giocherellava con i suoi capelli appuntiti.
"Dunque, dicevo" -SCREEEEAK!- stavolta, il rumore era decisamente più forte, e sembrava provenire dal basso.
Irrigidendosi, Kairi sussurrò: "Il vento, eh? Lea, hai per caso visto la conformazione del luogo in cui siamo finiti? Perché-" prima di finire la frase, fu interrotta da un boato, seguito dall'improvvisa sensazione di aver perso il pavimento sotto ai piedi: la Gummiship si stava inclinando in verticale!
Per fortuna i riflessi di Lea furono istantanei, e la sua mano riuscì ad afferrarla. La sua voce si sentiva a fatica sui rumori terribili della navetta che lentamente scivolava verso il basso: "USCIAMO DA QUI!"
Si ritrovarono al gelo pochi attimi prima della fine, appena in tempo per essere testimoni della caduta della loro navetta, l'unico mezzo di cui erano in possesso per viaggiare tra i mondi, verso l'oblio, in un dirupo.
"Beh... poteva andarci peggio, Kairi..."
L'altra non ebbe neanche il tempo di pensare "Non dirlo!", che Lea completò la frase "...potrebbe nevicare."
Una neve sferzante cominciò a scendere senza sosta.



Capitolo 2: -It's a small world-

Camminavano da ore e, nonostante fossero entrambi viaggiatori e apprendisti della keyblade, abituati a visitare mondi sconosciuti e inospitali, la situazione sembrava precipitare. Per fortuna ci pensava Lea a tenere alto il morale... più o meno.
"Per fortuna avevi già quella felpa bordeaux, vero? Con il cappuccio, per giunta, anche se, lasciamelo dire, Kairi, con quelle specie di orecchie nere è un po' ridicolo... così il freddo si sente di meno!" la voce di Lea sembrava quasi lontana, eppure si trovava a meno di un metro di distanza da lei. Più che mai, la ragazza sentiva una grandissima nostalgia per il clima delle Isole del Destino, sempre piacevole.
"Lea, per favore... ti sembra il momento? Brr... che direzione stiamo seguendo?"
"Ho notato un castello, in lontananza, di colore così cristallino, che quasi sembrava formato da ghiaccio. Lì sicuramente troveremo qualcuno, no? E magari avrà anche dei vestiti invernali e alla moda per te..." stranamente, non ebbe alcuna risposta sarcastica, mentre di solito Kairi gli teneva testa. Si voltò di scatto.
"Ehi, Kairi? Kairi? Dannazione!" La ragazza stava socchiudendo gli occhi: la prese tra le braccia, e provò a coprirla col suo cappotto, per scaldarla.
"Resta con me, non addormentarti! Porca miseria, Lea, rifletti!"
Un flebile sussurro di Kairi lo raggiunse: "L-Lea... il Keyblade... presto"
Accettando volentieri il suggerimento, il ragazzo allungò la mano destra e, come a venirgli in soccorso, apparve il suo Keyblade, Soffio di fiamme danzanti. Una lama magica, in grado di aprire ogni serratura e ferire qualunque nemico, che mutava forma a seconda del possessore: la sua ricordava un guizzo di fiamma sfuggito a qualunque controllo, mentre l'impugnatura richiamava alla memoria un chakram, arma che utilizzava fino a poco tempo prima; appropriato, da parte del Keyblade, come memento del suo passato in veste di "Axel". A tal proposito, il nome del Keyblade non era quello ufficiale ("Esiste forse un registro?" pensò Lea, la prima volta che sentì Sora elencare le diverse tipologie che aveva controllato, ognuna unica), ma usare il suo vecchio titolo come membro dell'Organizzazione XIII sembrava figo, anche se portava con sé un bel carico di ricordi, come l'impugnatura.
Questi pensieri sfiorarono la mente di Lea mentre reggeva Kairi, inerme: utilizzò il Keyblade per incanalare le proprie energie, e sussurrò il nome dell'elemento magico a lui più affine (perché era l'unico): "Fire", seguito da una specie di preghiera "... proteggici."
Come un piccolo miracolo, una sottile ma invalicabile barriera di delicata fiamma avvolse entrambi, nel tepore difendendoli dalla tempesta, che andava intensificandosi, ma senza ferirli. "Fico questo incantesimo... credo che lo chiamerò... Abbraccio di fuoco..."
L'ultima cosa che Lea vide prima di crollare, esausto, fu una piccola smorfia da parte di Kairi, che commentò: "Te lo concedo... è un bel nome."
Poco tempo dopo...
Lea sentì qualcosa di... umido. Aprì gli occhi, e vide davanti a sé ...una renna??? E per di più, gli stava leccando il volto! "MA CHE SCHIFO!" urlò a pieni polmoni, balzando in piedi.
La scoperta fu accompagnata dai commenti di alcuni sconosciuti, che lo circondarono:
"Oh, guarda, si è svegliato! Ciao! Il mio nome è Anna, piacere-" la ragazza che lo aveva salutato per prima si interruppe, e proseguì, come per darsi un tono: "Anna, principessa di Arendelle. Lieta di fare la tua conoscenza." Accompagnò questa frase con un lieve inchino.
Aveva un aspetto grazioso, e sprizzava vitalità da tutti i pori. Portava raccolti in due trecce i capelli, dalla chiara tonalità di castano (eccetto un curioso ciuffo di colore niveo... problemi con qualche tinta?), il viso incorniciato dal cappuccio che faceva parte di una mantellina viola ed imbottita, che la proteggeva dal freddo. A completare il quadro, una gonna blu e nera impreziosita da inserti dorati (allora era davvero una nobile?), e degli scarponi.
"Dunque... tu dovresti essere Lea, giusto? Sono Kristoph. E hai già conosciuto la mia renna, Sven-
"IO SONO OLAF, E ADORO I CALDI ABBRACCI!!!" Le parole dell'altra persona presente, un ragazzo che sembrava ben inserito nel contesto della montagna (aspetto un po' rude, sguardo deciso, ricoperto praticamente da testa a piedi), furono interrotte da un... pupazzo... di neve... parlante? Seguirono momenti di silenzioso imbarazzo, in cui Lea fissò la strana creatura di fronte a lui, protesa ad abbracciarlo, ma rimasta immobile, lo sguardo un po' tonto fermo su di lui.
"Siete gentili, ma... cosa sta succedendo? E perché lui" disse, indicando la curiosa creatura "... parla? L'ultima cosa che ricordo è Kairi che- aspettate, KAIRI! C'era una ragazza con me, l'avete vist-"
In risposta, sentì un lieve buffetto sui capelli, e quando si girò vide l'apprendista del Keyblade.
"Sono qui, signor Testa di Fuoco! Queste persone così gentili, vedendo una fiamma persistente che non si spegneva neanche con tutta quella neve, una volta cessata la tormenta sono venute a controllare, e hanno salvato entrambi, facendoci riposare in una tenda e vegliando su di noi."
Lea sospirò, sollevato, mentre Kairi aggiungeva: "Grazie per avermi protetta prima, Lea."
"Dovere, principes-" un altro buffetto, meno gentile del primo.
Anna intervenne: "Bene, ora che ci siamo presentati... perché siete qui? Kairi ha aspettato che fossi sveglio anche tu per dircelo... non sapete delle condizioni in cui versa il regno di Arendelle? Dovreste tornare testé alla vostra cas-dimora."
Kairi e Lea si guardarono. Anche se quelle persone apparivano affidabili, era meglio non dire proprio tutto. "È una lunga storia, ma... siamo dei viaggiato-"
Ma il discorso fu interrotto...
Subdolamente, silenziosamente, il terreno innevato su cui si trovavano si tinse di nero, e dall'oscurità emersero loro... gli Heartless. Creature nate dalle tenebre degli esseri viventi, affamate di cuori perché impossibilitate ad averne uno proprio. Quelli che li stavano attaccando erano Shadow, la fanteria umanoide dell'esercito d'ombra, innocui da soli, ma letali in gruppo. Ogni timore di rivelare qualcosa svanì, Lea e Kairi agirono all'unisono.
"Dietro di me, Anna, Kristoph, Sven e... Olaf?" l'urlo di Kairi si disperse quando notò che l'omino di neve stava provando a... beccare uno Shadow con il suo naso di carota. Lea scattò per recuperarlo, e lo lanciò a Kairi, mentre aggiungeva: "Spiacente, nasino arancione... l'abbraccio di queste bestie non è affatto caldo!"
Successivamente, evocò il Keyblade e, dopo aver avvolto la lama tra le fiamme, si diresse verso i nemici, attaccandoli con rapidi fendenti.
Kairi si rivolse agli altri: "Vi prego, dopo risponderemo a tutte le vostre domande... ora lasciate che vi protegga." Allungò la mano destra, e in un turbine di luce apparve il suo Keyblade, Abbraccio del Destino. Nel paesaggio imbiancato di Arendelle, i colori primaverili della lama, adornata da fiori, risaltavano in modo più vivido del solito; il Keyholder, portachiavi che aiutava il possessore della lama a darle forma, era una riproduzione di un frutto di paopu, tipico della terra lontana che aveva adottato Kairi negli anni dell'adolescenza, e simbolo di una promessa.
"Aeroga!" Un vortice di vento comparve attorno al gruppo, respingendo con la forza di un ciclone qualunque Heartless osasse avvicinarsi. Con destrezza, la ragazza evitò il colpo di un Soldato, un Heartless di basso rango che indossava uno strampalato elmo, e roteò la keyblade per colpirlo, facendolo dissipare nell'aria. Il cuore, l'essenza rubata dalla creatura per materializzarsi, tornò al legittimo proprietario, ovunque fosse.
"Aspetta, Kairi!" disse Anna "Voi... chi siete?"
Kairi le sorrise e, prima di ricongiungersi con Lea nel bel mezzo della battaglia, rispose: "Siamo dei Custodi del Keyblade!"





Capitolo 3: -Once upon a time-

Kristoph parlò per primo: "Dunque, voi sareste dei... paladini spediti in giro per salvare i mondi dalla minaccia di questi... cosi... Heartless, controllati da un tipo di cui preferite tacere il nome, e al momento siete bloccati qui perché la vostra nave è dispersa? Ne conosco di gente strana, ma siete in lizza per il podio!"
Anna proseguì: "Beh, chiunque in città non vi darebbe credito, soprattutto visti gli ultimi... eventi, probabilmente vi imprigionerebbero, vedendo le arti magiche che padroneggiate. Ma mi fido di voi, nonostante fossimo sconosciuti, ci avete protetto senza esitazione alcuna da quelle... ombre."
"Grazie per la fiducia, e... dovere, principessa!" l'intervento di Lea scatenò un'occhiataccia da parte di Kairi, che mal reagiva a quella parola, ma lui sembrò far finta di nulla, e proseguì "piuttosto... gli ultimi eventi? Cosa è successo al tuo regno?"
Anna abbassò lo sguardo, e chiuse gli occhi per un momento, prima di iniziare a spiegare la situazione: "Mi dispiace coinvolgervi, ma... sono qui per un motivo ben preciso, una missione importante per il futuro di Arendelle... e forse, il vostro aiuto potrebbe essere decisivo."
"Non serve chiedercelo, Anna" disse Kairi "teoricamente, noi dovremmo interferire il minimo possibile con i mondi visitati, ma una certa persona di mia conoscenza, ignorando a fin di bene questa regola, in passato, ha cambiato in meglio le vite di tanti. E poi, come potremmo volgere lo sguardo altrove, se vediamo qualcuno in difficoltà? Quindi Lea ed io faremo ogni cosa in nostro potere."
Lentamente, alla luce del falò che il gruppo aveva acceso per scaldarsi, Anna narrò la sua storia.
"Si tratta di mia sorella... Elsa. Lei è la regina del regno, incoronata da poco, al raggiungimento della maggiore età. Avevamo uno splendido rapporto da bambine, ma col tempo, e a causa di eventi luttuosi, ci siamo allontanate, sconosciute che vivono nella medesima casa. Ma questo è accaduto perché custodiva un segreto, degli incredibili poteri magici legati al ghiaccio (un "Woooooow" di Lea spezzò la tensione), difficili da controllare; anche per causa mia, poiché ho portato Elsa all'esasperazione per certi motivi, queste arti si sono scatenate al castello, provocando un'ondata di gelo che ha portato un inverno eterno nel nostro regno. Additata come una strega da alcuni bifolchi, Elsa è fuggita, imponendosi un solitario esilio, e ora si trova tra le montagne... e io vorrei solo parlarle, e chiederle scusa per essere stata così cieca, e... e... sistemare tutto. Insieme."
I singhiozzi le impedirono di continuare.
Anna trasalì quando si ritrovò abbracciata da Kairi: "Va bene così, Anna. I litigi capitano, spesso anche tra persone che si vogliono bene, a causa di segreti e parole non dette. Ma si può sempre tentare di risolvere le cose." All'abbraccio si aggiunse Olaf, che ritrovò il sorriso, e con un altissimo tono di voce disse "BENE! Allora, prossima meta: castello di Elsa!", indicando una struttura in lontananza, vicina ad un picco; la stessa notata da Lea in precedenza. Il suo entusiasmo fu interrotto dalla renna Sven, che non perdeva occasione di provare a mordere la carota che fungeva da naso per la creatura, evento che scatenò un'ilarità contagiosa nel piccolo gruppo.
Nonostante l'onere della missione, durante il viaggio ebbero modo di conversare e conoscersi meglio. Quando Kairi scoprì che Anna si era fidanzata con Hans, un affascinante uomo a cui aveva affidato il regno durante la sua assenza, dopo averlo conosciuto per un giorno solo, restò di stucco. Kristoph intervenne nel discorso in modo sarcastico: "Visto? Chiunque ha quella reazione, quando lo viene a sapere, Anna!", al che la principessa di Arendelle incrociò le braccia e, guardandolo con un sopracciglio alzato, sbuffò: "Pff, non sai cos'è il vero amore... tu mi capisci, vero, Kairi?"
La prescelta del Keyblade quasi si strozzò con la minestra che avevano preparato come cena, trovandosi spiazzata. La tentazione di risponderle che la sua scelta, almeno dall'esterno, appariva un tantino... azzardata, per usare un eufemismo, era enorme (ne aveva conosciute di principesse, possibile che innamorarsi con un colpo di fulmine fosse una caratteristica di così tante della categoria?), ma preferì svicolarsi da quella conversazione, provando a chiuderla rapidamente: "Ecco, non sono esperta di queste cose, mi dispiace... ma spero che tu possa conoscere meglio Hans, prima di prendere una decisione definitiva..."
Lea non perse l'occasione di dire la sua: "Oh, dunque le cose stanno così per te, ragazza delle Isole del Destino? Dovrò informare il piccolo Sor-HMPH" tuttavia, si ritrovò zittito dalle mani di Kairi nel giro di pochi secondi.
Man mano che si avvicinavano al castello, l'atmosfera si faceva progressivamente più pesante.
L'aria divenne più rarefatta, rendendo difficoltoso respirare, e nel panorama apparvero peculiari striature nere, che percorrevano la neve, rendendola sinistra e... impura.
"Gli Heartless devono aver contaminato questa zona con la loro energia...mi raccomando, state tutti in guardia, dietro di me e Lea."
Ad un certo punto, raggiunsero la nuova dimora di Elsa. Una costruzione non enorme, eppure imponente e minacciosa: una lunga scala fungeva da ponte su un abisso che sembrava senza fondo, e conduceva all'ingresso; vedendola turbata, Kairi provò a chiedere ad Anna se fosse pronta a procedere, e lei annuì. Mentre stavano per porre il primo passo sulla scala... giunse il golem.




Capitolo 4: -Black-striped Snow-

Si trattava di un enorme colosso di neve, probabilmente posto a guardia dell'ingresso, e sicuramente poco felice di vederli, e propenso a convincerli ad andarsene in modi poco piacevoli. Nel vederlo, ad Olaf cadde la mascella, mentre gli altri si prepararono a combattere. Kairi si rivolse a Lea: "Qui è troppo pericoloso affrontarlo! Dobbiamo attirarlo in un'area più spaziosa, mentre lasciamo che Anna e Kristoph entrino nella fortezza senza problemi!"
"Attirarne l'attenzione? Nulla di più facile, mia cara!" Lea si avvolse in un tornado di fuoco, e caricò frontalmente il mostro, ferendolo ad una gamba; mentre questo accadeva, Kairi fece cenno agli altri di proseguire. In seguito, approfittando del momento di debolezza del golem, il suo alleato le si avvicinò, e le sussurrò qualcosa all'orecchio; lei sembrò non gradire alcune implicazioni dell'idea, ma pareva la loro migliore opportunità di avere la meglio sul bestione, che nel frattempo si stava rigenerando. Potenziando la sua velocità con la tecnica magica Haste, Kairi fece da esca, portando il nemico ad attaccarla in un'area ristretta, in cui lo trattenne per un minuto che sembrò infinito, schivandone gli attacchi. Alla fine, con una voce affannata, chiese a Lea: "Allo.... ra? Hai finito? La ginnastica sta diventando... pesante!"
Come una brusca risposta, un Keyblade si conficcò a qualche metro di distanza da lei: conoscendo il gusto per l'esagerazione di Lea, Kairi si tuffò lontano dal mostro con diverse capriole, mentre da Soffio di fiamme danzanti si sprigionava una spirale di fuoco che prima circondò il mostro, e si trasformò poi in un'alta colonna, che lentamente lo fece sciogliere, impedendone la rigenerazione. I due apprendisti del Keyblade si avvicinarono ma, mentre Lea mostrò allungò la mano per battere cinque, Kairi esplose:
"Testone, e QUELLO doveva essere un segnale? Potevo rimanerci, nella tua trappola!"
"MA non è successo, mia cara. Dovresti aver più fiducia nelle tue capacità... sapevo che saresti stata all'altezza della situazione! Facciamo che d'ora in poi i miei segnali saranno spettacolari e impossibili da mancare, ok?"
"Sarà come dici tu... comunque, bel lavoro, collega."
L'idillio durò poco, poiché notarono che il castello stava progressivamente assumendo una sfumatura di colore sempre più scura... qualcosa di pericoloso era in agguato.
"ELSA, TI PREGO, ASCOLTAMI!" la voce di Anna risuonò per il salone principale del castello, mentre Lea e Kairi salivano sulle scale. Successivamente, giunsero in una sala interna, dove le due sorelle si stavano affrontando in un'accesa discussione; finalmente videro Elsa, regina di Arendelle... una bellezza quasi angelica, avvolta da un abito di varie sfumature d'azzurro dal lungo strascico, che sembrava plasmato da mani divine.
"Mi dispiace, Anna... ma il mio posto è qui. Solo in questo luogo posso essere... libera. Essere me stessa, senza più nascondermi, o fare del male ad altri! Vai via, te ne prego."
"Mi addolora dirtelo, Elsa, ma... questi tuoi poteri hanno inflitto ad Arendelle un inverno perenne. Il fiordo è congelato, la città appare spettrale, nella morsa del gelo, e molti soffriranno, se non faremo qualcosa. Ma sono sicura che ci riusciremo, insiem-"
Elsa trasalì: "No... dunque la mia era solo un'illusione? Non riuscirò mai a liberarmi da questi obblighi, che ancora mi incatenano... ?" La regina si oscurò in volto, e Kristoph provò ad afferrare la mano di Anna per allontanarla, ma la ragazza era determinata nel convincere la sorella. Elsa continuava a parlare, ma il suo sembrava un monologo disperato, rivolto a se stessa: "Padre, madre... è dunque questo il peso della maledizione che sono i miei poteri? Non ne posso più, adesso BASTA!"
In uno scatto d'ira, la regina delle nevi si voltò verso di loro, evocando una serie di lance di ghiaccio nero. I suoi occhi, normalmente di colore verde smeraldo, erano ora delle profondissime pozze, i biondi capelli striati di una scura venatura nera.
"Anna, attenta!" Kairi provò ad avvertire l'amica, ma non fu sufficientemente rapida nel lanciare un incantesimo di protezione: la magia trafisse Anna, senza ferirla fisicamente, ma scaraventandola a terra. Kristoph la prese in braccio e stabilì che era meglio ritirarsi per il momento, poiché sapeva chi poteva trattare quel trauma di natura magica, e informò Kairi e Lea. Elsa sembrava non essersi accorta di nulla, anzi, continuava a roteare freneticamente le braccia, pronta a scatenarsi nuovamente.
Con uno sguardo d'intesa, Kairi e Lea si sincronizzarono per le successive mosse, che furono spiegate dalla ragazza a Kristoph: "Crediamo che le condizioni di Elsa siano dovute all'incredibile proliferare di Heartless nel regno di Arendelle, attirati dal suo rancore. Lea si occuperà di contenerla e coprirci nella fuga, evitando che si lasci intossicare ulteriormente dall'oscurità, mentre noi cercheremo di aiutare Anna, ed elaborare poi un nuovo piano, ok?"
Prima di oltrepassare la porta, Kairi gridò "Mi raccomando, Lea! Mi fido di te! Ci vediamo più tardi, sai come avvertirmi."
L'altro rise sotto i baffi, commentando "Oh, così mi fai commuovere!" e poi, rivolgendosi alla regina di ghiaccio: "Piacere, il mio nome è Lea... memorizzato?"
La risposta giunse sotto forma di una colonna del castello lanciata nella sua direzione.
"Ok, Elsa. Siamo partiti col piede sbagliato... cosa ne dici di sederci e discuterne... da adUUUUULTI?"
Lea parò l'attacco all'ultimo istante, rischiando di venire sbalzato via verso il dirupo, tuttavia riuscì a salvarsi utilizzando l'abilità Glide, insegnatagli da Sora, che gli consentì di librarsi per qualche istante nell'aria, raggiungendo il terrazzo. Elsa avanzava verso di lui, irriconoscibile nell'atteggiamento rispetto a come era stata descritta da Anna, quando ne parlava. Aveva rivestito le proprie mani di ghiaccio, creando delle specie di artigli. Astuto, per essere in uno stato di confusione causato dagli Heartless.
Ad un occhio esterno poteva quasi non sembrare uno scontro, bensì un elegante valzer di ghiaccio e fiamme, eseguito da due leggiadri ballerini disposti a danzare fino alla morte.
Lea continuava a parlarle, sperando di ottenere una reazione, un qualsiasi modo per fare breccia in quella corazza di sentimenti repressi, amplificati dal tocco dell'oscurità: "Sai... sono uno specialista nel cercare di riportare indietro le persone! Purtroppo, finora ho sempre fallito... ma non stavolta! Capita a tutti di perdersi, ogni tanto, no? Ma sono gli amici ad aiutarci a ritrovare la strada!"
"COSA NE VUOI SAPERE TU, BIFOLCO?" le parole di Elsa avevano un tono cupo, che sovrastava il sibilo del ghiaccio che continuava a lanciare contro il nemico.
"Ohoh, piano con i complimenti, regina..." la sua voce era arrogante come sempre, ma era in difficoltà: doveva trovare un modo per far ragionare quella mente posseduta dall'ira. Mentre elaborava una strategia, si ritrovò circondato da una spirale di ghiaccio, che gli bloccò un piede, e lo sollevò verso l'alto: era stato ingannato dagli attacchi più leggeri, mentre uno più subdolo veniva approntato! Mentre Elsa gli si avvicinava con aria trionfante, appeso a testa in giù (non era in grado di richiamare a sé il Keyblade in quelle condizioni, vista la sua inesperienza), diversi pensieri si avvicendarono nella testa di Lea: la sua unica arma rimasta erano le parole, come farle ricordare quel legame con Anna, che sembrava così lontano? Come?
Gli Heartless parlavano attraverso Elsa, che pronunciava parole nere e foriere di morte: "Un'ultima parola, coraggioso discepolo della keyblade? No?"
Il ragazzo provò a schiarirsi le idee: sentiva il sangue affluirgli alla testa, e la vista offuscarsi, ma non importava; gli sembrava di in un fiume di frasi, tutte inutili... finché non esclamò un semplice nome: "OLAF!"
"C-cosa stai blaterando?"
"Ma certo, Olaf! Quella petulante creaturina di neve! Sembrava conoscere da tempo Anna, e non può essere nato dal nulla, è simile a quel golem... quindi devi essere stata tu a crearlo! Quell'essere, per quanto fastidioso e stranamente amante del caldo, è il simbolo di qualcosa di invisibile ma indistruttibile, il legame tra te ed Anna! È come il... gelato al sale marino... per me... il tempo passa, ma nulla potrà cancellare quei momenti, o il loro significato!"
Quel discorsetto doveva aver sortito qualche effetto, poiché Elsa appariva confusa, e meno aggressiva; ad un palmo di mano da lui, si reggeva a fatica in piedi, e balbettava: "I-io... io non capisco... questi pensieri così negativi... NON SONO SOLO I MIEI! Ma come posso..."
Lea scosse la testa, come se avesse appena preso una dura decisione; tese le braccia e afferrò le spalle della donna: "Ti chiedo scusa in anticipo, regina, ma al momento questo mi sembra l'unico modo per liberarti dagli ultimi dubbi, e non sarà del tutto... indolore."
Si fece forza, e le diede una capocciata.



Capitolo 5: -Darkest Secrets-

Elsa si risvegliò con un fortissimo mal di testa. Rispetto a qualche minuto prima (o si trattava di ore? Era così confusa...) si sentiva libera, come se le fosse stato tolto un peso dal cuore. Non ebbe il tempo di comprendere la situazione, quando sentì degli strepiti provenienti dall'ingresso del suo castello di ghiaccio: doveva essere in corso una battaglia, ma tra chi? Concentrandosi, notò che il suo golem magico, che si era rigenerato, stava ora affrontando altri nemici sconosciuti, e... aveva appena perso. Scoprì l'identità degli invasori dopo breve tempo: le porte della stanza in cui si trovava si aprirono con fragore, ed entrarono due energumeni armati di balestra. Non erano cavalieri della guardia di palazzo, a chi ubbidivano? Quel tipo con cui aveva combattuto (si chiamava Lao? Lio? Leo? Aveva i ricordi confusi) era ancora a terra svenuto, il minimo che poteva fare per ringraziarlo per averla salvata da quell'influenza oscura era proteggerlo dai nuovi arrivati, che non sembravano avere buone intenzioni. Dopotutto, alcuni l'avevano considerata una strega, vedendo i poteri, quindi non si aspettava di essere ascoltata... ma doveva fare un tentativo.
Provò ad avviare un discorso: "Lasciatemi chiarire, non voglio farvi del male-" tuttavia, una freccia la interruppe, quasi colpendola alla spalla, mentre uno dei due uomini, ferocemente, rispondeva: "E ti aspetti che abbassiamo la guardia? Cosa hai fatto a quel tipo a terra, eh, STREGA?"
Andandosene da Arendelle, Elsa aveva voluto recidere ogni legame, e intendeva non lasciarsi più influenzare o colpire dalle opinioni altrii, eppure... quelle parole dolorose come una pugnalata.
Quando un'altra freccia rischiò di colpire il suo "alleato" dal cappotto nero, Elsa decise di non correre altri rischi, ed evocò due muri di ghiaccio per bloccare gli aggressori contro le pareti della stanza. In quel momento, entrò un ulteriore gruppo di persone, capeggiate da una tizio dall'aria nobile... era Hans, il fidanzato di Anna?! Al solo pensiero delle dinamiche di quel sospetto colpo di fulmine, anche in una situazione del genere, Elsa provò un leggero disgusto.
Hans parlò: "Regina! Siamo qui per lei e sua sorella Anna, di cui non abbiamo avuto notizie da giorni, e- ma cosa sta facendo? Così schiaccerà quei due uomini!"
Elsa si voltò nuovamente verso i suoi nemici, e rendendosi conto della situazione, decise di lasciare leggermente la presa sui muri di ghiaccio: tuttavia, approfittando di un istante, il soldato che l'aveva attaccata per primo scagliò una freccia in direzione di Lea.
"NOOOOOOOO!"
Il tempo sembrò scorrere al rallentatore: Elsa sentì se stessa urlare, mentre attingeva ai suoi poteri, e generava uno spesso strato di ghiaccio di fronte all'apprendista del Keyblade. Tuttavia, per farlo in pochi attimi, perse leggermente il controllo sull'incantesimo, e alcuni sprazzi di magia colpirono il soffitto della sala, portando alla caduta del lampadario che la sovrastava.
Nella confusione che seguì, Elsa riaprì gli occhi quando udì un inequivocabile CLICK!. Le sue mani venivano bloccate, e sentì dietro di sé la voce di Hans, che commentò con tono grave: "Mi dispiace, regina, ma devo porla in stato di fermo, per la sua e la nostra incolumità. Torneremo ad Arendelle, dove verrà giudicata da quello che una volta era il suo popolo."
"Si tratta di un enorme malinteso, vi prego, lasciatemi parlare!"
Le parole di Elsa furono inutili, e non le fu data occasione di illustrare la situazione. Guardò in giro per la stanza, finché il suo sguardo non si posò su di lui: "Per fortuna stai bene... Lea..."
Senza forze, la regina dei ghiacci collassò, mentre la spedizione si preparava a tornare ad Arendelle, stabilendo che era meglio imprigionare Elsa e lo straniero, per sicurezza.
Uscendo dal castello, Hans udì, flebili ma vicine, delle... voci.
Voci oscure e... seducenti.
Altrove, tra la neve...
"Kristoph... sento le vociii... devo... devo andare da Elsaaaa!"
C'erano momenti in cui Anna, che viaggiava sulla renna Sven per non affaticarsi, iniziava a delirare in modo strano. Quando accadeva, Kairi provava ad utilizzare la magia Energia per provare a rinfrancarla, ma sembrava non sortire un grande effetto. Kristoph si avvicinò alla principessa, e le accarezzò dolcemente i capelli, provando ad offrirle un sorso d'acqua, mentre lei continuava a biascicare frasi a ruota libera: "Maaaa lo shai che, a vederti, shei proprio carino, Kris...? Con quell'aspetto da duro, ma poi sei un tenerooooooooone." nel completare la frase, gettò le braccia al collo del ragazzo.
Arrossendo alle parole e ai gesti di Anna, il montagnaro provò a cambiare discorso: "Non pensare a queste sciocchezze, riposa... ci penseranno i miei amici a trovare una cura."
Kairi, incuriosita da questi amici che Kristoph continuava a menzionare, e verso cui si stavano dirigendo attraverso sentieri poco battuti, provò ad informarsi di più: "È da un po' che ne parli... come sono questi tuoi... esperti in magie?"
L'altro si guardò attorno, grattandosi la testa per qualche attimo prima di rispondere, come se stesse cercando con difficoltà il termine adatto: "Sono... uhm... ehm... particolari, ecco. Ti prego di aver fiducia di me. Sono sicuro che sapranno darci una mano, o almeno un consiglio, per trattare il caso di Anna."
Kairi annuì e, facendo spallucce, disse: "Oh, non preoccuparti, ne ho viste di cose strane nei miei viaggi... e dopo un pupazzo di neve parlante, non credo di potermi stupire per molto altro, o almeno, lo spero!"
Ad Olaf, che era rimasto in silenzio per gran parte del viaggio, si illuminarono gli occhi, sentendosi chiamato in causa da quella frase, e commentò, indicando Sven: "Strano, io? Mai come questa renna così tenera, a cui piace il mio naso!". La renna sollevò gli occhi, e valutò se provare a mordere nuovamente il naso appetitoso di quel fastidioso omino di neve, ma lasciò perdere.
Sentendosi un po' più leggeri nel cuore, tutti risero. Ancora non sapevano cosa era successo a Lea ed Elsa, ma la cura di Anna aveva la priorità.
"Forza, riprendiamo la marcia" disse Kristoph, dopo un po' "la radura non è lontana. E poi, dopo dobbiamo incontrarci con Lea, giusto?"
"GIÀÀÀ, LEA DEVE ANCORA DARMI QUEL CALDISSIMO ABBRACCIO CHE MI HA PROMESSO!"
"Oh, lo farà, Olaf" rispose Kairi, che si fece forza con le proprie parole "... sì, dobbiamo avere fiducia in lui. Tutti insieme, troveremo un lieto fine per questa storia!"



Capitolo 6: -Loveless-

"L'amore?!"
Kairi era confusa. Tutta quella strada per incontrare dei misteriosi e buffi troll rocciosi in una radura incantata, non toccata dalla neve che scendeva su tutto il regno, e quella era la miglior risposta che esisteva, la fantomatica cura per la maledizione che aveva colpito la principessa di Arendelle?
"È così, giovane apprendista della Keyblade." il capo dei troll, che aveva osservato Anna, ormai in preda a brividi di freddo, parlava in modo lento, ma dando vigore a ciascuna parola.
"Devi sapere che anni fa, quando questa fanciulla era un'infante, l'abbiamo aiutata. Tuttavia, in quel caso si trattava della testa, ma stavolta... col cuore, trafitto da quella lancia di ghiaccio, è tutto più difficile. Inoltre, percepisco quasi un'oscura... maledizione, estranea a questo mondo, che complica le cose. Ma il ghiaccio che la sta attanagliando può essere sciolto dalla forza dell'amore."
Kristoph, in imbarazzo per qualche minuto poiché i nani credevano che fosse tornato non con una, ma ben due spasimanti, appariva serissimo in volto, ed intervenne: "Forse... potremmo rivolgerci ad Hans ("Oh, Hans!" commentò con trasporto la principessa, sempre meno lucida), il fidanzato di Anna. Non... non mi vengono altre idee, al momento."
"MA CERTO, IL BACIO DEL VERO AMORE LA SALVERÀ!" urlò Olaf, che iniziò subito a saltellare in giro; era spesso inopportuno nei suoi... interventi, ma essenziale per risollevare il morale del gruppo.
"Allora dobbiamo sbrigarci" commentò Kairi "sperando che funzioni." Non era molto convinta, ma non sembravano esserci piani migliori.
Inoltre, notava qualcosa di strano nei capelli nella ragazza: oltre alla progressiva diffusione della sfumatura bianca, che prima interessava solo un ciuffo, stavano apparendo misteriose striature di... nero.
"Ad Arendelle, allora!" esultò Anna, esausta ma euforica, mentre il gruppo abbandonava la radura, rimettendosi in marcia. Le cose si sarebbero sistemate.
Il mattino successivo...
"Oh, Anna... se solo qualcuno ti amasse davvero."
Simile ad un abisso senza fine era il cuore di Anna, mentre Hans pronunciava quelle parole.
Era stata tutta... una menzogna? Ascoltava il discorso dell'uomo che credeva di conoscere, persino di amare, a cui sembrava fosse naturale rivolgersi per guarire dalla maledizione di ghiaccio, e si era ritrovata a confrontarsi con una realtà fatta di inganno, ordita solo per assicurarsi un posto nella famiglia reale. Kairi ed Hans erano stati bloccati dalle guardie all'entrata del castello, dopo averla condotta fin lì, e in quel momento si sentiva così sola, e vuota. Quello strano malanno che l'aveva colpita era sempre più opprimente.
"Vedo che non ti rimane molto tempo, quindi ti lascio ai tuoi ultimi pensieri... grazie per avermi consegnato il regno di Arendelle su un piatto d'argento."
"Ed Elsa? Che le è accaduto? Non farle del male, o altrimenti..."
"Altrimenti cosa, sciocca principessa? Sei arrivata al capolinea... ma posso farti una promessa: sarete presto insieme. Dopotutto, l'assassinio della propria sorella è un atto che richiede una pena adeguata... non credi?"
Chiuse a chiave la porta della stanza isolata, mentre la ragazza agonizzava sul pavimento vicino al caminetto, intossicata da forze che stavano avendo il sopravvento su di lei.
Anna ebbe la sensazione che il cuore le venisse strappato dal petto, mentre ogni cosa si tingeva di nero.
In un'altra zona del castello, più tardi...
'In questa storia mi risveglio sempre in situazioni assurde...' pensò Lea, aprendo con cautela gli occhi. Mentre entrava al castello, sotto lo sguardo di diversi soldati, era stato... persuaso (o meglio, messo k.o.) con metodi particolarmente convincenti, per rendere l'imprigionamento il più agevole possibile.
Si trovava in un luogo chiuso, ma sentiva un filo di vento: una fiamma crepitava in lontananza. Provando a muovere le mani, si accorse di essere ammanettato.
"Oh, che gentili, questi ospiti!"
"Sempre il solito tono sarcastico, eh, giovane straniero?"
Lea osservò la cella. Non ci volle molto, poiché era minuscola, in solida pietra, e chiusa da una porta in ferro massiccio. La voce di Elsa proveniva da una piccola finestra situata in alto, alla sua sinistra.
"Sai, regina, speravo che il tuo regno fosse più cordiale, ma... pazienza. Seguire il tuo consiglio di starmene buono buono, durante il viaggio di ritorno, doveva portare a qualcosa di positivo, e invece... ma ho visto situazioni peggiori, sai?"
"È la ragione a parlare, oppure hai perso questa facoltà, dopo quel... lampo di genio con cui mi hai fatto rinsavire, prima? Nel tuo regno è una pratica comune, viaggiatore?"
"Hai capito che veniamo da fuori? Sarà stato il mio cappotto, avanti anni luce rispetto alla moda di Arendelle... comunque usciremo di qui, garantito! Ah, e... potresti evitare di essere così... fredda, con me? Non occorre parlare formalmente, ormai siamo amiconi, vero?"
Elsa restò in silenzio, come se stesse riflettendo su quelle parole. Lea proseguì: "Ti... chiedo scusa per la testata, ho dovuto improvvisare. Ma non ci sei andata leggera con me, sai? Non avevo altre carte, e mi era rimasto solo quell'asso nella manica, come direbbe un mio vecchio... amico."
Elsa rise debolmente. "No, perdonami tu... Lea. Mi presento nuovamente: sono Elsa, mio malgrado regina di Arendelle, strega del ghiaccio, e... in catene." Concluse la frase accompagnandola con uno sferragliare inequivocabile, per rendere meglio l'idea.
"Oh, noto che ti sei ricordata del mio nome! Faccio un certo effetto, quando mi presento prima della battaglia, vero?"
"Come no... ma ho solo brevi visioni di quei momenti in cui mi sentivo così... infuriata, vuota, tranne che per il desiderio di distruggere. Comunque, ti consiglio di abbassare la voce: non sembrano esser presenti guardie nelle immediate vicinanze, ma qualcuno potrebbe sentirci."
"Hai ragione, e magari offrirci un'ulteriore prova dell'ospitalità di Arendelle..." rispose Lea in tono sarcastico, sforzandosi di parlare con un volume più basso. Elsa lo interruppe: "Sai, meno di una settimana fa non era così, anzi... vorrei poterti far conoscere per davvero il mio regno... e non questo triste cimitero di ghiaccio che è diventato a causa delle mie azioni."
"Ne sarei lieto, Elsa... quando usciremo da qui, e riporterai tutto come prima!"
"Incredibile, hai abbandonato con estrema facilità le formalità, e il mio titolo... non che conti ancora per molto, ho timore che i nostri carcerieri non abbiano buone intenzioni."
"Dunque... come possiamo uscire di qui?"
"Non eri tu l'esperto di fughe? Guarda come è finita la mia prima ed unica, verso la libertà... odiata dal mio regno, e.... sicuramente anche da mia sorella." seguì un lungo silenzio, interrotto dalle dita che Lea iniziò a far tamburellare vicino al muro. Dopo aver fatto schioccare la lingua, le rispose:
"Sai, Elsa, non sono il migliore nel tirare su di morale le persone, ma ti dirò questo: ho viaggiato con Anna, e ho visto di persona quanto ti adora: sarà sicuramente disposta a perdonarti, se le tue intenzioni saranno sincere. Ora dobbiamo collaborare per fuggire, così potrai scusarti con lei, quindi rimbocchiamoci le maniche! Puoi usare i tuoi poteri?"
Lea non poteva vedere le lacrime che scorrevano sulle guance di Elsa, colpita nel profondo da quelle parole. Occorse un po' di tempo, prima che fosse in grado di rispondergli: "Ti... ringrazio, Lea. E... queste ganasce con cui sono state bloccate le mani mi permettono di generare solo piccoli cristalli. Avevo già pensato di concentrare i poteri per congelarle e quindi spezzarli, ma al momento sembra impossibile."
Lea provò a riflettere: "I nostri cari signori del castello, tra cui quel damerino -come si chiamava? Ah, già, Hans- hanno fatto due errori. Metterci in celle vicine e, soprattutto, non porre una stretta sorveglianza. Ma è comprensibile, visto che non sanno nulla di me, dunque sottovalutano le mie capacità..."
"Che lingua lunga, Lea... e la conclusione di questo discorso sarebbe?"
"Le mie fiamme non sono efficaci con questa pietra, ma se avessi anche i tuoi poteri del ghiaccio..."
"Ho capito, vuoi usarli in combinazione con quella misteriosa arma con cui hai contrastato la mia magia?"
Uno schiocco di dita rese evidente che aveva centrato il punto: "Vedo che capisci al volo, fantastico! Non sono un esperto del gelo, quindi la mia magia in questo campo è debole, tuttavia... se potessi disporre di un piccolo aiutino..."
Prima che finisse la frase, un cristallo di ghiaccio apparve per terra, di fronte a lui.
"È una frazione della mia magia, crearla è stato faticoso, quindi spero che funzioni..."
Dopo qualche secondo, un rumore secco riempì l'aria. SBAM!
"Non dirmi che sei caduto per terra, Lea." Il disappunto nella voce di Elsa era a dir poco palpabile.
"Incidenti di percorso, capitano quando qualcuno materializza un cristallo appena fuori dalla mia portata. Ma ci sono, ora è tempo di..."
"Shh, silenzio! Sta arrivando qualcuno! Agiremo dopo."
La porta della cella di Elsa si aprì con un cigolio. Si trattava di Hans.
Il tono della regnante era colmo di disprezzo: "Tu...dov'è Anna?"
"Regina... è con immenso rammarico che vengo a comunicarle che la principessa Anna è spirata tra le mie braccia, ma non prima di sposarmi... è per questo che il popolo di Arendelle si è affidato a me per proteggerlo, e lei è stata condannata a-"
"Non è... possibile... Anna? E sarebbe colpa mia?"
"So che è una notizia terribile, ma la prego di-"
"TU MENTI!"
Si sentì il rumore di catene che si spezzavano, e Lea, che era rimasto ad origliare in silenzio, capì che Elsa si stava scatenando, perdendo nuovamente il controllo. Non sapeva se la ferale notizia portata da quella vipera di Hans fosse vera, ma doveva fare qualcosa, e alla svelta.
Evocò rapidamente il Keyblade e, concentrandosi sul cristallo che gli era stato donato, usò la magia Blizzard per congelare le proprie manette, e poterle quindi distruggere; finalmente libero, si servì dello stesso metodo per aprire un varco del muro, oltre il quale fu testimone una terribile scena: Elsa aveva bloccato Hans servendosi di un pilastro di ghiaccio, e ora gli stringeva il collo con la mano destra. Gli artigli di ghiaccio con cui aveva combattuto al castello ricoprivano le sue dita, e stavano per penetrare nella carne dell'uomo.
"Elsa...! NO!" Lea si avvicinò in un istante alla ragazza afferrandole un braccio. La regina sembrò riacquisire lucidità, e lasciò Hans, per poi urlare disperatamente, divincolandosi dalla presa di Lea. Scagliò una lancia di ghiaccio contro un muro della prigione, facendolo esplodere con fragore, e fuggì all'esterno, confusa e disorientata, verso il fiordo congelato.
Lea decise subito di seguire la regina, mentre una spaventosa tempesta di neve si scatenava dove ella passava, ma non prima di sferrare un pugno sul volto di Hans, facendolo cadere per terra.
Consumò qualche secondo per rivolgergli parole più taglienti dei suoi vecchi chakram: "So che c'entri qualcosa in tutto questo, damerino da strapazzo, e per tua fortuna al momento sono impegnato... ma torneremo, e pagherai. Per tutto.", per poi uscire dalla breccia aperta da Elsa.
Il nuovo re di Arendelle si sentiva umiliato per quel che era appena accaduto. Toccandosi la ferita causata da quel pugno, urlò, tremando: "Come osa quel villico rivolgersi a me, RE DI ARENDELLE, con quel tono, e trattarmi così! Sarà lui a ricevere la giusta punizione per questo oltraggio!"
Doveva raggiungere Elsa, e giustiziarla, prima che potesse interferire con la riuscita del suo piano.
Questi oscuri pensieri richiamarono le voci che gli avevano già fatto visita: erano suadenti, e gli promisero quel che desiderava, ad un misero prezzo.
Hans sorrise, mentre sentiva scorrere dentro di sé un potere incommensurabile, che gli bruciava nel petto.




Capitolo 7: -Lights in the sky-

"Kairi, cosa vuoi fare?"
"Secondo te, genio? Non appena abbiamo riportato Anna al castello, ci hanno sbattuto la porta in faccia senza troppi complimenti!"
Alcune persone del villaggio si girarono sentendola gridare, ma non le importava. Era furiosa, e decisamente preoccupata per Anna.
"È finita, Kairi, Anna sarà stata salvata da Hans, ora dobbiamo solo aspettare il ritorno del tuo amico con Elsa, così la maledizione su Arendelle..."
"Come fai a fidarti così tanto di questo Hans, Kristoph? È giusto tenere in considerazione l'opinione di Anna su di lui, ma sinceramente non riesco a restar qui con le mani in mano, come stai facendo tu!"
Kristoph si girò verso Sven, che lo guardò con aria di rimprovero, quindi il montagnaro, rendendosi conto di quanto le sue parole fossero state arrendevoli, si schiaffeggiò con vigore il volto. Poi parlò: "Oh, il metodo dei nani per schiarirsi le idee funziona sempre... ma come possiamo entrare nel castello?"
"Oh, non preoccuparti di questo" disse Kairi, coprendosi il volto con il suo cappuccio "...qualsiasi edificio ha un'entrata di servizio... e per chi utilizza un Keyblade nessuna porta è davvero chiusa!"
Lasciarono Olaf e Sven in un cortile, augurandosi di trovare la carota al ritorno e, attraverso un magazzino, entrarono senza problemi nel castello, grazie alla misteriosa arma a forma di chiave. Si trovavano in un enorme corridoio, decorato da quadri che apparivano preziosi ed antichi: proseguirono, giungendo in un salone in cui dovevano svolgersi spesso sontuose feste... ma in quel momento tutto era avvolto da un grande silenzio. Un paio di guardie sorvegliava l'ingresso all'area successiva, ma non fu un problema spedirle a fare compagnia ai Dream Eaters.
Dopo aver augurato la buonanotte ad una guardia con un sonoro pugno sulla testa, Kristoph chiese: "Ed ora come la troviamo?"
Kairi sussurrò: "Il maestro Yen Sid dice che sono molto portata per la magia, e mi ha spiegato che, concentrandomi, posso rintracciare qualcuno su cui ho utilizzato i miei poteri, come Anna: ho provato a curarla, ricordi?" La risposta di Kristoph giunse in forma di un fischio di ammirazione per quella capacità: un po' rozzo, ma eloquente.
Seguendo la traccia magica, giunsero di fronte ad un portone in un'ala secondaria del castello, la cui serratura non significava nulla per Abbraccio del destino. Tuttavia, quando le due possenti ante si aprirono, Anna non era lì.
"Com'è possibile? Eppure-" Kairi non riuscì a completare la frase, poiché un'ombra le passò vicino, rapidissima.
"Heartless? Persino qui? Attento, Kristoph!" Ma il piccolo Shadow scappò lontano, ignorandoli. Dovevano essercene altri nelle vicinanze, dunque restarono in guardia, temendo un attacco da parte di quei mostri... ma inutilmente. "La tua... bussola magica ha problemi, Kairi? Forse Anna è da un'altra parte?" La custode del Keyblade non sapeva come rispondere. I suoi pensieri furono improvvisamente interrotti da un enorme boato che risuonò per tutto il castello, distruggendo i vetri delle finestre, e facendo entrare raffiche di neve innaturali, nella loro violenza.
"Cosa facciamo ora, Kairi?" Kristoph era costretto a gridare, per farsi sentire al di sopra dell'ululare del vento che stava invadendo il luogo.
"Non lo so, ma... aspetta! Sento nuovamente la traccia di Elsa! Possiamo provare a seguirlaHHHH!"
Una raffica di immensa forza quasi la scaraventò lontano, ma Kristoph riuscì ad afferrarla in tempo per un braccio, e le disse: "Qualunque cosa, pur di non rimanere qui! Andiamo!"
A fatica, aiutandosi a vicenda, avanzarono per i corridoi, verso l'esterno; i cittadini, disperati, cercavano rifugio nelle proprie abitazioni. La traccia magica, che Kairi faticò a rintracciare, conduceva fuori dal centro abitato, verso i fiordi, ancora congelati dall'incantesimo di Elsa.
Dal nulla, apparve, nel mezzo del fiordo, un immenso turbine di fuoco, che sembrava voler raggiungere il cielo, in un crescendo di furore.
"Cos'è quello? È... lui?" disse Kristoph, rabbrividendo per il freddo, e un po' anche dal timore.
Con voce decisa, Kairi rispose, sollevata: "Ecco il segnale!"



Capitolo 8: -Bonds-

Pochi minuti prima della colossale fiammata...
Lea odiava il gelo e la neve. Era un sentimento quasi innato. La tentazione di fermarsi, di dire basta, evitando ulteriori problemi, era forte, ma la relegò in un angolo della mente. Quei pensieri erano propri di Axel, indegni per Lea.
Nel bel mezzo di quella bufera magica, non poteva smettere di correre: una sua amica (gli piaceva considerarla già così) brancolava nel buio, e aveva bisogno di una mano per rivedere la luce. Diversamente rispetto al passato, sarebbe arrivato in tempo, stavolta. Avanzò e, quando vide un'ombra di fronte a sé, allungò il braccio.
Elsa sentiva una pulsante energia dentro di sé. Ira, sgomento, solitudine, senso di colpa: sentimenti che ardevano con viva forza, che non desiderava altro che reprimere sotto una spessa coltre di neve, congelandoli per sempre. Non stava più imponendo freni al potere che sin da piccola aveva considerato una maledizione, e lasciava che si sfogasse, sferzando ogni cosa con un vento congelante... finché non sentì la propria mano afferrata... da qualcuno.
"Da quanto tempo, eh, Elsa?"
Tra la neve che cadeva fitta, Elsa intravide il sorriso di Lea, che faceva di tutto per non far vedere che stava battendo i denti dal freddo, e l'angoscia che sentiva dentro di sé si Tuttavia, notò anche qualcun altro. Erano stati seguiti.
"Lea, ATTENTO!"
L'avvertimento giunse appena in tempo, poiché il prescelto del Keyblade evocò l'arma, e parò il fendente proveniente da...
"Hans! Finalmente possiamo presentarci degnamente, dopo quel breve incontro! Non che possa dire di esser lieto di fare la tua conoscenz-" disse con tono sprezzante, brandendo Soffio di fiamme danzanti, ma si fermò. Qualcosa non andava: Hans non rispose alle sue parole (il che era strano, visto che Lea era bravissimo a provocare i nemici, per distrarli e prenderli alla sprovvista), bensì lasciò andare la spada, e cominciò a dimenarsi, mentre spirali di energia oscura sorgevano dal terreno, avvolgendolo.
Lea provò a parlargli: "No, non lasciarti divorare dagli Heartless!", ma fu inutile. Il bozzolo di cristallo nero in cui Hans era stato incapsulato cominciò a crescere, finché non divenne alto una decina di metri. Era simile ad un uovo, decisamente grottesco, finché...non si schiuse.
Un terribile drago, dalle scaglie di tonalità celeste scuro, spalancò le ali, emettendo un ruggito che appariva senza fine: non rimaneva nulla dell'umano Hans, che aveva rinunciato al proprio cuore, allettato dalla promessa di un nuovo potere. Gli occhi rossi, famelici, si muovevano a scatti in cerca di prede da sbranare, finché non si posarono su Lea ed Elsa, che assalì.
All'ultimo istante, Lea evocò una barriera di fuoco.
Ed ora...
Anna era scomparsa, Lea in pericolo, ad un passo dal finire tra le fauci di quell'enorme Heartless. Kairi si appellò agli insegnamenti di Yen Sid e Riku, e alle storie di Mickey sulla Maestra Aqua. Non poteva sbagliare, in quel momento era l'unica soluzione!
Canalizza le tue energie...
Impugna la keyblade e senti la sua forza...
Quando era in piena sintonia con la sua arma, la Maestra del Keyblade Aqua riusciva a sprigionare una nuova forza con i suoi incantesimi, e amava chiamarla...
Kairi sentì dentro di sé ricordi e frammenti di tutte le persone incontrate durante il suo viaggio, iniziato anni prima sulle Isole del Destino: piccole speranze che, insieme, formavano qualcosa, assorbito dal keyholder all'estremità dell'arma.
"BRAMAMAGIA!"
Sentì quel nome risuonare nella sua testa, mentre lampi di energia azzurra e correnti di un vento docile, come ammaestrato, scorrevano dal suo Keyblade e la circondavano in un turbinio splendente, dandole la facoltà di muoversi a mezz'aria come più le era gradito.
In un battibaleno, pochi attimi dopo averlo pensato, era di fronte all'Heartless, la sua enorme bocca in procinto di sgranocchiare Lea, afferrato quando la barriera di fuoco si era dissolta sotto folate di ghiaccio emesse dal mostro.
Sapeva cosa fare: grazie al Keyblade, lanciò la magia Tuonaga verso gli occhi del mostro, che si ritrovò accecato e paralizzato da una forza elettrica. Questa mossa le diede il tempo di recuperare Lea e portarlo al sicuro, grazie alla velocità della magia Haste. Nel frattempo, Kristoph, protetto dalla magia Aeroga, era al fianco di Elsa. Prima di lasciarla andare, Lea afferrò la mano della collega, e disse: "Dammi il cambio per qualche minuto... il tempo di riprendere fiato."
Kairi lo fissò per alcuni secondi senza dir nulla, poi, sorridendo "Rilassati, non avrai il tempo di dire 'Soffio di fiamme danzanti'' , che sarò già tornata, testone!"
Rientrò nella battaglia, ma notò che il mostro si era ripreso in fretta, e stava per scagliarsi contro Kristoph, il quale stava aiutando Elsa a rialzarsi. Non avrebbe fatto in tempo!
Notò un guizzo nero che correva per i fiordi. Era il piccolo Shadow che aveva incontrato prima? O forse...
Aveva già vissuto una situazione simile, e le bastarono pochi attimi per capire come stavano davvero le cose.
"ELSA, QUELL'ESSERE È..."
Lo Shadow si pose a difesa di Elsa, che Kristoph stava andando a recuperare, affrontando l'attacco del dragone; tra il vento generato dalla discesa generata dalle ali del mostro, la regina di Arendelle sussurrò, incredula, a quell'essere d'ombra: "Anna... sei tu?"
Gli Heartless non possono parlare, per cui Anna voltò la sua piccola testolina, e le fece l'occhiolino, pronta ad affrontare quel mostro. D'istinto, Elsa scattò in avanti, e l'abbracciò.
Un'esplosione di luce respinse l'assalto di Hans, che precipitò sul fiordo: lo strato di ghiaccio, colpito da tale violenza, si spezzò, facendolo sprofondare per metà nell'acqua gelida.
A poca distanza, Elsa abbracciava Anna, che aveva riacquisito la sua forma umana.
All'unisono, dissero l'una all'altra "Credevo fossi...!" per poi tornare al silenzio.
Parlare sembrava impossibile, con tutto quello che era accaduto, e le incomprensioni da risolvere, ma infine Elsa trovò le forze: "Anna, volevi... volevi sacrificarti per me? Dopo quello che ti ho fatto? I-io..."
Anna le sorrise, poi con tono sommesso, disse: "Sai, mentre ero in quella strana forma, e non sentivo altro che disperazione ed oscurità che cercavano di soffocarmi, trascinandomi in un mondo in cui perdevo me stessa, c'era solo un pensiero a cui riuscivo ad aggrapparmi..." il suo sguardo si illuminò "eri tu, Elsa! Sapevo che esisteva ancora una speranza... e dovevo combattere per afferrarla. Forse incolperai te stessa per via dell'incantesimo che mi avevi scagliato mentre eri assorbita dall'ira, ma sappi che, qui e ora, sei stata tu... a salvarmi."
Elsa le afferrò una mano: "Te lo giuro, Anna, su questo miracolo... tutto tornerà come prima. Anzi, le cose cambieranno per sempre. I muri che ho costruito attorno a me stessa dopo la scomparsa dei nostri genitori, allontanandoti... la mia incapacità di vedere la tua sofferenza, e quella del regno... è un nuovo giorno."
Rivolgendosi agli altri compagni, Elsa li richiamò per studiare un piano, mentre l'enorme Heartless, dopo essersi di nuovo issato sul fiordo, si preparava ad un ulteriore assalto. Affidò la sorella, esausta, alle forti braccia di Kristoph, chiedendogli di portarla al sicuro e, con Kairi al suo fianco, dichiarò: "È la fine, Hans... o qualunque cosa tu sia ora."
Il drago si voltò, tentando di coglierle di sorpresa con un colpo della sua possente coda, ma un Keyblade familiare, lanciato da lontano, lo frenò. "Vi sono mancato, ragazze?"
Elsa e Kairi sospirarono, poi la seconda aggiunse, sbeffeggiando Lea: "Non fare tanto lo spavaldo, hai compiuto metà del tuo dovere." Elsa commentò, con un sorriso "Era ora che ti mostrassi, Lea, sei parte integrante del mio piano!" I due custodi del Keyblade notarono l'atteggiamento completamente diverso della regina, ora solare, come libera da catene invisibili.
"Nessun problema, allora, ditemi cosa fare, e diamo inizio al secondo round!" rispose Lea.
Strisciando fuori dall'oscurità, altri Heartless circondarono il gruppo, ben più temibili degli Shadow: si trattava di Darkside, colossali ammassi di corruzione. Ma Kairi era pronta, ed evocò al volo la distruttiva magia Ultima, che li schiacciò sotto una possente gravità. Nel frattempo, Elsa si rivolse al suo alleato: "Lea... abbiamo avuto un'idea per liberarci di questo... si chiama Heartless, giusto? Ma è rischiosa, e richiede un'alta dose di concentrazione e di... detesto ammetterlo... follia. Pensi di essere in grado di farcela?"
Il ragazzo la fissò, e disse, mentre faceva roteare il Keyblade: "Era una domanda retorica, vero, fanciulla dei ghiacci?", e si preparò all'azione.
Approfittando del varco aperto da Kairi nelle difese nemiche, Lea prese tra le braccia Elsa, ed avvolse entrambi nell'incantesimo Abbraccio di fuoco, prima di scattare verso il nemico, potenziato nella velocità dalla magia Haste dell'apprendista delle Isole del Destino.
"Non ho mai provato questa tecnica in questo modo, ma per te, e solo per te, farò un'eccezione, regina!"
L'idea era semplice. Il drago tentò di colpirli, ma quella piccola cometa infuocata era troppo rapida, e lo raggiunse in un battibaleno, penetrando tra le sue scaglie di ghiaccio, e giungendo infine all'interno. Nelle viscere della bestia, in cui non esisteva la minima traccia di luce, Elsa e Lea sembravano una minuta fiaccola, un barlume di luce.
"Ti ringrazio. Ora tocca a me." Ancora protetta dalle fiamme, la regina di Arendelle si mise in piedi, e si appellò ad ogni goccia del proprio potere magico, lasciando che scorresse in forma di energia pura che invase il mostro, finché le sue pupille non divennero quasi bianche, in uno sforzo immane.
"Volevi... il potere... Hans? Allora PRENDILO!" le sanguinava il naso, ma continuò.All'esterno, Kairi utilizzava la magia Antima per sbilanciare il drago, che ululava di dolore, e costringerlo a restar fermo.
La fronte di Elsa era imperlata di sudore, ma serviva ancora un briciolo di forza, che non sapeva da dove prelevare, finché non volse lo sguardo verso Lea, che capì al volo.
Axel... perché ci tradisci? Sai che c'è ancora un posto per te, nella nuova Organizzazione... potresti eliminare qui e ora la regina Elsa, e lasciare che l'oscurità invada il regno...
Lea barcollò, colpito da quella voce, che risuonava nella sua testa. Non riusciva a concentrarsi, e la vista gli si offuscò. L'avversario dei custodi del Keyblade intendeva raccogliere un ultimo pezzo sulla sua scacchiera, prima della guerra? Allora non lo conosceva abbastanza bene... ignorando quella voce che parlava attraverso l'oscurità di Hans, e lasciando che fossero le sue azioni a parlare, Lea estrasse dalla tunica il cristallo di ghiaccio creato nella cella, e lo diede ad Elsa. Stringendogli la mano, la regina dei ghiacci proseguì nella sua opera, fino a causare una reazione a catena in cui il corpo dell'Heartless non poteva sopportare quell'assurda quantità di magia... ed implose.
Erano di nuovo sul fiordo, all'esterno, circondati da una nuvola di oscurità che andò dissipandosi. Restava solo Hans, che aveva recuperato il proprio cuore con la morte dell'Heartless da esso generato. Ma l'uomo senza scrupoli fu cosciente solo per breve tempo poiché, bloccato da Kristoph, ebbe un incontro ravvicinato con il gancio destro di Anna, che commentò, lapidaria: "Il fidanzamento si chiude... qui!" Era finita.
Accertata la gravità delle azioni di Hans, e la responsabilità dei soldati agli ordini del tiranno, che la attaccarono, Elsa riottenne il proprio trono, e in un indimenticabile discorso, a cui presenziarono anche Lea e Kairi, affermò:
"Cittadini di Arendelle... sono sfuggita alle mie responsabilità, e ho voltato le spalle a chi mi stava più a cuore, perdendomi nell'oscurità. Ma ora le cose torneranno come erano prima, anzi, oggi inizia un nuovo corso: dopo tante vicissitudini, ho capito di voler amare e proteggere questo regno, assieme a tutti voi, senza nascondere più nulla." Mosse elegantemente le mani nell'aria e, ormai padrona dei propri poteri, fece dissipare in pochi istanti il sortilegio che aveva colpito il suo mondo. Arendelle tornò al proprio splendore, meravigliosa come prima, anzi, ancora di più, percorsa da un quasi impercettibile filo di magia, che la avvolgeva.
"Avresti mai pensato che potesse sorridere in questo modo, la prima volta che l'hai vista?" bisbigliò Kairi a Lea. "Era così disperata, e ora guardala. Le persone sanno essere straordinarie... soprattutto quando hanno il supporto di un eroe."
Lea si sentì osservato in modo insistente, e rispose: "Io? Perché parli escludendoti dal discorso? Sei stata straordinaria! Oh, quante ne avrò da raccontare a Sora e Riku, quando torneremo a casa! La loro piccola Kairi è cresciuta così tanto..."
Ma la ragazza non sentì le sue ultime parole, poiché il discorso era finito, ed era tempo di un'ultima festa, seguita da un ballo. Dopo aver affrontato tutti quei pericoli (quasi) senza paura, Lea tremò, quando fu invitato a ballare da Elsa, per dare il via alla serata.


Epilogo: -Keyblade Keepers-

Kairi aveva utilizzato Abbraccio del Destino per sigillare la serratura del mondo di Arendelle, posta nel luogo in cui era sorto il castello di ghiaccio di Elsa: questo avrebbe scongiurato l'invasione degli Heartless, che desideravano giungere al "cuore" di quel regno, per consumarlo.
Bisognava dunque recuperare il mezzo di trasporto dei due eroi.
Evocando un pilastro magico, Elsa sollevò la gummiship dal crepaccio della montagna con una facilità disarmante, facendolo sembrare un gioco da ragazzi. Il desiderio di lasciare quel mondo era stato forte, nei primi momenti, ma ora, arrivato il momento dei saluti, i due discepoli di Yen Sid avrebbero voluto solo qualche momento in più per restare in compagnia dei loro nuovi amici. Anna abbracciò Kairi e Lea, ringraziandoli: "Avete fatto così tanto per noi tutti...spero possiate tornare presto!" Sciogliere la presa fu difficile.
"Alla prossima, ragazzo dai capelli a punta" disse Kristoph, dando il cinque a Lea e, salutando Kairi: "Ti ringrazio per avermi illuminato nel momento del bisogno." Nel frattempo, Olaf ebbe un incontro ravvicinato con la tecnica Abbraccio di Fuoco, ed urlò: "Wooooow!"
Toccava ad Elsa: "Tutto il regno di Arendelle vi è debitore, prescelti della keyblade, e qui sarete sempre i benvenuti, con tutti gli onori..." poi aggiunse, lasciando cadere il tono formale da regina, e sorridendo: "per cui... alla prossima."
Lea voleva restituirle il cristallo di ghiaccio, ma Elsa si oppose: "Desidero che lo tenga tu. Non si scioglierà mai, neanche a contatto con il fuoco più caldo, e credo che possa esserti d'aiuto, nel tuo lungo viaggio."
Lea fece una smorfia: "Sai che la mia fiamma è intensa come poche, Elsa, è forse una sfida?"
"Se riesci a farlo svanire, saprai dove trovarmi. Oh, e un'ultima cosa" disse, avvicinandosi per sussurrargli qualcosa all'orecchio, e ridendo di gusto, quando Lea arrossì.
Mentre la gummiship si alzava in volo, e salutavano i loro amici di Arendelle agitando le braccia, Lea disse: "Sai, Kairi... sono ancora a disagio per come ti trattai quando facevo parte dell'Organizzazione XIII... e nonostante quel che è successo, mi hai accolto come amico..."
Kairi lo guardò, stupita, poi parlò: "Dunque è per questo che ogni tanto ti incupivi? Ma lo sai che a volte sei proprio un musone? Musooooooooone... ormai è acqua passata, e... giorno dopo giorno stai lavorando per essere una persona migliore, e redimerti, no? Questo sentimento... lascialo andare! Ma a proposito di segreti... -e qui, la sua espressione si fece furbetta- cosa ti ha detto Elsa, prima?"
Le orecchie di Lea si tinsero del colore delle sue magie di fuoco:"Ecco... io... mi ha detto che, la prossima volta, mi insegnerà a ballare, perché... ho decisamente bisogno di qualche lezione."
"HAI PESTATO I PIEDI DI UNA REGINA? AHAHAHAHAHAH" la risata sguaiata di Kairi, che quasi aveva le lacrime, riempì la navetta, che si apprestava a navigare verso nuovi mondi.
Lea provò a protestare: "Oh, insomma! Mi raccomando, non una parola con gli altri, principess-"
Fu interrotto. Si ritrovò l'indice di Kairi vicino ai suoi occhi, mentre veniva sgridato bonariamente.
"Eh, no, non devi usare quel termine, lo sai! Il mio nome è Kairi... memorizzato?"


The End



- - - - - - - - -

Secret ending: What lurks below

La cella era fredda.
L'uomo non aveva più alcun obiettivo, se non la vendetta. Sarebbe fuggito da quel luogo, e avrebbe stretto tra le proprie mani e schiacciato le due sorelle, gli eroi della keyblade, e chiunque si fosse trovato sul suo cammino. Un intenso fervore invadeva il suo cuore.
In uno di quegli apparentemente infiniti giorni, sentì quella voce... l'Orda dell'oscurità. Uno sciame di Heartless, concentrato di neri sentimenti e desideri.
"Vi prego...solo un'altra possibilità. Stavolta io... io..."
Neri artigli, tentacoli, fili emersero dal terreno, afferrandolo, per trascinarlo via con loro.
"Vi prego, no... NOOOOOO!!!"
Allertate dalle urla, le guardie entrarono...
Ma la cella era vuota.



- - - - - - - - -

Grazie di cuore a chiunque abbia letto questa fan fiction! (spero sia stata di vostro gradimento anche se ormai non è più possibile inserirla nella timeline ufficiale)



:grazie:

Edited by Parelion - 18/8/2018, 13:33
 
Top
0 replies since 18/8/2018, 11:23   142 views
  Share